piedaesanzves: febbraio 2012

giovedì 23 febbraio 2012

This land is NOT my land!!!



Agli albori degli anni '80 giravo con una maglietta bianca senza maniche e con i jeans stracciati perchè avevo una "cotta" per Bruce Springsteen, la cotta si è  trasformata in amore e questo è rimasto immutato nel tempo.
Con Springsteen ho un debito che non riuscirò mai a saldare, non sarei quello che sono se non avessi avuto la sua musica e da tanto tempo sto aspettando il suo disco della "maturità".... ma non è questo.... io continuerò ad attenderlo... perchè so che arriverà...
Non comprerò Wrecking Ball.
Rimarrebbe come un feticcio, incartato nel suo cellophane, in fondo alla fila degli altri dischi.
I bei ricordi rimangono immutati, così come le emozioni che si portano appresso, ma la musica che mi emoziona ora, quella... beh sono costretto a cercarla altrove perchè qui, tra archi, trombe, tastiere, clap hands, urletti, coretti,  batteria sintetica, patchwork e sovra-produzione proprio non mi ci ritrovo... this land is NOT my land!!!

giovedì 16 febbraio 2012

Dark Pony - Suburban Serenade, vol. 1



Le ricette del buon umore di Jon

Ci sono dei dischi che entrano nella mia vita improvvisamente magari arrivando dentro una busta gialla multiball col timbro United States Postage, ci sono dei dischi che inserisco nel MacBook e che dalla prima nota mi infondono uno stato di benessere generalizzato, ci sono dei dischi che sanno apparire nei momenti più impensati e che contestualmente all'aumento della temperatura, al sole che splende in cielo e alla neve che se ne sta andando sono una benedizione divina... e c'è un disco che è tutto questo... Suburban Serenade, vol. 1 di Dark Pony!!! Come abbia fatto e perchè sia arrivato sul mio banco non lo so, sta di fatto che il solo farlo partire mi ha fatto sentire più giovane di 20 anni... è stato come stappare una Bud ghiacciata in una torrida giornata estiva, il rumore del tappo che lascia uscire il gas, la schiuma che scende, il profumo del luppolo l'eruzione delle papille gustative ed il sollievo per la gola secca... Avevo bisogno di una sorsata di musica fresca, frizzante e dissetante avevo bisogno di Dark Pony e non lo sapevo ...loro o qualcuno per loro, probabilmente si... esiste un dio  o un santo protettore della musica io l'ho sempre detto. Nel rock e nel pop è stato scritto e detto ormai tutto, fortunatamente possono essere scritte ancora delle gran belle canzoni e qui ce ne sono ben 12! Il disco è stato auto prodotto e registrato nel piccolo studio casalingo di Jon Herchert frutto anch'esso di una concomitanza miracolosa di fatti. Jon venne chiamato da Jonny Lang a sostutuire alla chitarra ed ai cori Reeve Carney per il suo tour, alla fine di questo, Jon sentì esplodere qualcosa dentro di se, quel qualcosa erano queste 12 potenti pop-songs. Il nome Dark Pony è per onorare la memoria del padre di Jon che durante il conflitto nel Vietnam è stato pilota di elicotteri nell'unità Dark Horses... le canzoni hanno un comune denominatore, la incredibile freschezza, arricchite da cori pedal e lap steel, dobro, tastiera su una solida base di basso , chitarra e batteria. Ascoltare Ludicrous è come aprire la persiana di una finestra alla mattina appena alzato ed essere colpito dai tiepidi e bassi raggi del sole che sta nascendo, socchiudo gli occhi e mi lascio abbracciare dalla magia di questa canzone. Turnaround è una calda doccia tonificante, le note che mi scorrono addosso come schiuma soffice e l'acqua che porta via qualsiasi triste pensiero predisponendomi a tutto con il sorriso stampato in volto. Shadow è lenta ed avvolgente come un morbido accappatoio appena stirato che odora di ammorbidente, lisergica, quasi psichedelica è proprio simile a quella sensazione di rilassatezza che insorge appena dopo una doccia bollente. Hey ma è trascinante e contagiosa, ha l'odore del caffè appena fatto e il sapore di un cinnamon roll caldo, ti si scioglie in bocca come questa canzone ti si scioglie e appiccica addosso e non ho assolutamente nessuna voglia di scrollarla via per tutto il giorno. Dog è come uscire di casa pronti ad affrontare una nuova giornata, l'aria ancora fresca della mattina che accarezza il viso, i rumori familiari ed il paesaggio conosciuto, rassicurante e benaugurante. Someday baby è una calda e luminosa ballata chitarristica dominata dalla presenza di una languida pedal steel, ottima per prendermi una pausa seduto su di una panchina, abbandonato totalmente alla sua melodia, a osservare la vita che mi scorre accanto come in un film muto! It's over è ancora chitarra e pedal, tenera compagna di cammino per le strade affollate di gente, sorrido come un ebete per quanta dolcezza questa canzone riesca a infondermi. Afraid to love regala contagiosi germi di r'n'r, così altamente contaminanti, che vengo pervaso da una gran voglia di ballare, come all'interno di un film Bollywoodiano, sulle gradinate che mi trovo innanzi. L'euforia viene tamponata tempestivamente da Shallow, influenzata da echi beatlesiani e dalla onnipresente stupenda pedal steel così calda e solare che mi viene voglia di assaporarla in riva al mare a guardare le onde che si infrangono e si ritirano sulla sabbia che rispecchiano appieno l'andamento delle emozioni profuse da questa canzone. Kids these days è puro power-pop e va presa così... puro ludo divertissement, cammino da scemo e mi dimeno e rido!!! Today è una canzone da ritorno a casa dopo una giornata di lavoro e di impegni, dolente e ipnotica mi porta a osservare il buio che arriva, ma un buio buono, come una mano di un babbo sulla spalla che ti accompagna a casa da scuola quando sei bimbo. Wake up, come dice il titolo stesso, mi invita a ricominciare, il ciclo è finito e si ricomincia con la stessa gioia e simpatia. al termine spingo il tasto repeat e riparto. Bella questa scelta, un inizio all'ultima canzone, una continuità totale, assoluta, un ciclo continuo di canzoni che possono girare e rigirare all'infinito regalando pace e amore. Suburban Serenade, vol. 1 è un disco che risplende di luce propria, l'unico impegno che richiede è quello di ascoltarlo aspettandosi solo delle buone vibrazioni e quelle... se ci porremo all'ascolto con l'animo del fanciullino pascoliano, arriveranno copiose come i sorrisi che ci troveremo stampati in faccia. La primavera si avvicina e con i Dark Pony è come se fosse già arrivata.

sul sito http://www.darkponymusic.com/ si possono trovare interessanti ricette di cucina, soprattutto quella delle Meatballs che Jon prepara in questo video:

mercoledì 15 febbraio 2012

Cesare Carugi - Here's To The Road



Le strade secondarie di Cesare

Tra Marina di Cecina ed Austin, in un luogo che non esiste sulla carta geografica... è li che si trova Cesare Carugi, suoni puliti, voce che non tradisce la provenienza nostrana e 11 songs che regalano grandi momenti di musica. Cesare è uno di noi, compagno di cammino nostro e di tutti i musicisti che lo assecondano in questa sua opera prima sulla lunga distanza. Il disco ci porta a percorrere strade musicali conosciute ma non scontate perchè oltre gli echi del passato Cesare aggiunge quel tanto di suo che rende queste 11 canzoni uniche e ci portano a scoprire un Carugi sound che rende l'ascolto veramente interessante, ma veniamo alle 11 tracks!!!
Too Late to Leave Montgomery è fuori dal tempo, calda, assolata, nella sua semplicità sostenuta dalla grande pedal steel di Gianni Gori e e quel riff di chitarra che potrebbe rimbombarmi in testa per giorni e ricordarmi i Little Feat e farmi mangiare polvere rossa... grande inizio e in questo caso il buongiorno si vede dal mattino! London Rain ha quel tanto di brit sound che richiede il titolo ed è come ritrovarmi seduto sullo strapuntino di un Black Cab che viaggia sotto la pioggia tra Piccadilly Circus e Regent Street e vedo passare davanti agli occhi gente, negozi e rossi bus muoversi in slowmotion. Blue dress è una ballata notturna, mi ritrovo a camminare in strade secondarie immerse nella nebbia illuminate dalla gialla luce fioca dei lampioni, penetrante e tagliente come poche. Goodbye Graceland rialza il ritmo, in bilico tra Londra e Memphis, con una inflessione verso i Clash, pezzo da concerto con tanto di clap hands e oh-oh, coinvolgente, fresca ed immediata. Caroline è una delle canzoni che più mi piace, una ballata che lascia con il fiato sospeso che vede come backing vocal la bravissima Giulia Millanta e al violino le meravigliose invenzioni di Fulvio A. T. Renzi, è un rincorrersi di suoni, di note e di voci che mi portano ad emozionarmi e a stupirmi per quante soluzioni, deviazioni ed intrecci riesca a tessere. Dakota Lights & The Man Who Shot John Lennon è una piano ballad lenta e commovente impreziosita dalla presenza vocale di Michael Mc Dermott, una scelta coraggiosa che merita più di un ascolto. There Ain't Nothin' Wrong With Goin' Nowhere ha richiami paisley, ospite è Mike Ballini e la sua chitarra sopraffina, mi riporta alla mente i primi '80 ma comparirà di certo in tante mie playlist da viaggio. Death and Taxes, mi butta addosso il peso di tanti ricordi e tanta nostalgia, una canzone magnetica vicina alla tradizione e alle ballate dei grandi storyteller, canzone sontuosa!!! 32 Springs mi spinge verso atmosfere springsteen oriented, ospite di turno è Riccardo Maffoni, se dovessi scegliere una radio songtra queste 11 tracce, la mia scelta ricadrebbe su questa, grande impatto e grande melodia. Every Rain Comes to Wash It All Clean è la più sporca e ruvida delle canzoni di Here's To The Road, ancora Mike Ballini a giocare con le 6 corde e con le atmosfere blues, bella tesa e con lo spazio per un 'solo' catartico! Chiude il disco Cumberland, cantata insieme a Max Larocca, soffice ballata chitarristica che sembra voler far scorrere i titoli di coda su di una lunga strada diritta che si perde tra gialli campi di grano nel sole di luglio. Cesare Carugi ha portato a convergere dentro questo Here's To The Road tutte le strade percorse in questi anni siano esse quelle che lo hanno portato in giro per il mondo che alla scoperta ed all'ascolto e all'incontro con tanti amici musicisti, ancora una volta mi trovo davanti ad una testimonianza che la musica "americana" vive e pulsa vicino a noi e Cesare e ne è una grande dimostrazione ed un punto di riferimento all'interno di questo panorama musicale, a me molto caro, che sta crescendo e sta portando risultati straordinari.


venerdì 3 febbraio 2012

Miami and the Groovers - Good Things



Ho ri-visto il futuro del rock'n'roll!


Spesso mi capita di pensare che il meglio della  musica, del cinema, dello spettacolo sia lontano da me, dall'Italia, da Rimini e tante volte questo mi porta a negare anche l'evidenza dei fatti! Che i M&TG siano degli amici ha a volte condizionato il mio giudizio sulla loro musica nel bene e nel male. Questa volta ho ascoltato senza pensare chi e da dove... perché tante volte non riesco e vedere il bello e il buono che ho vicino perché troppo impegnato a cercare un ipotetico bello purché abbastanza lontano....mmmhhh... in poche parole... in Italia abbiamo grandi band e bravi rocker diamo loro più spazio, più opportunità e crediamo più in loro perché se lo meritano davvero! Detto questo... ecco ciò che penso di Good Things!!!


Il rock non è morto! Il rock è vivo! Good Things ne è la dimostrazione! Al terzo album, quello della verità, i Miami and the Groovers assestano il loro colpo migliore, la strada che passa tra questi 12 brani è una inarrestabile galoppata attraverso la storia della musica, quella che più ha fatto battere i nostri cuori, le chitarre di Beppe sono delle sferzate incandescenti, il piano e le tastiere di Alessio  illuminano il cammino, la batteria di Marco e il basso di Luca fungono da defibrillatore, poi c'è lui, Lorenzo che ha voluto e cercato tutto questo e noi tutti dobbiamo essergliene riconoscenti perchè qui, vi assicuro, è racchiusa la scintilla preziosa del rock che ha acceso ed illuminato questi fantastici 5 ragazzi, non di Londra, non di Memphis, non di Seattle ...ma di Rimini e lo dico doppiamente con orgoglio! Il disco invoglia ad essere ascoltato "a nastro", tirato dall'inizio alla fine, non molla mai la presa, la tensione è costante la bellezza delle canzoni abbacinante. Cazzo che disco!!!!!!
Tutto ruota in perfetto equilibrio e suona straordinariamente bene e in Walkin' alone mette addirittura i brividi! Ma veniamo ai brani!
Good Things ...è epica!!! chiudo gli occhi e vengo sparato immediatamente a 140 miglia all'ora su di un nastro d'asfalto che mi riempie di nostalgia, euforia e mi mette dentro una gran voglia di gridare a squarciagola con Lorenzo... Good Things!!!  On a night train è il r'n'r!!! quella energia che on the road i M&TG ci hanno sempre trasmesso e che ora, finalmente, sono riusciti a racchiudere in un brano, che è l'essenza della loro (nostra) filosofia di vita!!! Audrey Hepburn's smile, è canzone dal sapore british, un pezzo d'altri tempi, con super  assolo finale...  viene proprio voglia anche a me di perdermi nel suo sorriso e anch'io mi faccio baciare più di una volta da questa song. Sono sempre più immerso nella magia di Good Things ...che viene ora impreziosita dall'atmosfera rarefatta di Cold in my bones... una grande ballata che sembra sospesa nel vuoto fuori dallo spazio e dal tempo...  (Alex Valle al banjio e Antonio Gramentieri alle chitarre) ...sono ancora appeso al suo filo soffice e sottile  quando arriva a scuotermi, improvvisa come un monsone, Burning ground ...che botta!!!! Molto garage!!! Si poga!!! già me la vedo ai concerti... cresce, cresce, cresce ed esplode. Riff di chitarra e un unico pulsare... la vera anima dei M&TG finalmente su CD!!!! Avevo ascoltato 5 pezzi del disco e mi sembravano tutti bellissimi, avevo anche già fatto la mia top five, ma all'aperitivo mancava Walkin' all alone, impossibile rimanerle indifferente, al momento è la mia canzone dell'anno (the perfect song) tutto combacia, tutto è al posto giusto, dal violino di Heather Horton alla voce di Riccardo Maffoni.... meravigliosa, emozionante, trascinante e poi il duetto finale chitarra e violino ... una gioia per il cuore!!! Before your eyes è di quanto più country i M&TG abbiano prodotto fino ad oggi, solare, evocativa e mai scontata e la slide di Alex Valle insieme al piano di Alessio sostiene alla grande tutto il pezzo! Ho finito gli aggettivi per descrivere la bellezza delle canzoni di questo disco e constatarne la sua grande varietà ed ecco giungere il piano che apre Always the same, una incredibile piano ballad chiusa da un sensazionale guitar solo di Beppe, uno di quelli che non vorrei finisse mai! Under control, in bilico tra rock e blues, ha un fascino particolare, tastiere armonica ed un riff di chitarra a sostenerla e soprattutto la voce di Lorenzo "filtrata" regala alla canzone un sound del tutto inedito e accattivante. The last r'n'r band è la classica song old style di M&TG, che nasce come canzone scritta per l' A.C. Rimini, l'unico legame che ho trovato con i precedenti album. Postcards, introdotta da un reading di Israel Nash Gripka, è un'altra grande ballata giocata sui tasti bianchi e neri e sulla languida pedal-steel ancora di Alex Valle.  La chiusura è di quelle che non ti aspetti, We're still alive è irish style (Pogues e Mumford & Son), a dir poco travolgente una degna conclusione di un disco sorprendente!
Cosa dire di più!? I M&TG si sono superati ed hanno dato prova di essere una band solida ben piantata nelle radici del rock, capace di farlo vivere e vibrare grazie alla loro freschezza, spontaneità e passione per la musica. Un disco dalle molteplici facce, riferimenti a Clash, Smiths, Fuzztones, Beatles, Bo Diddley e ancora qualche briciola di Springsteen... un inno al rock, uno di quei dischi che... "in italia se ne sono sentiti pochi!!!" Un grazie di cuore a Lorenzo per le emozioni che ha saputo e voluto regalarci, a tutta la band per aver profuso cuore ed energia e grazie a tutti gli ospiti che con i loro strumenti e le loro voci hanno impreziosito questi 12 brani. I pochi difetti che ho trovato, vengono travolti e nascosti dalla grande musica che sprigiona Good Things. Il disco uscirà l'11 di febbraio. Sono certo che questo Good Things e il tour che ne seguirà, lascerà un segno indelebile in questo 2012 e negli anni a venire!!! Il rock è vivo ed è racchiuso qui!